Pino Dal Gal

La ricerca fotografica di Pino Dal Gal nasce e si sviluppa a metà degli anni Cinquanta, anni in cui la cultura italiana è ancora generalmente indifferente nei riguardi della fotografia. E’ vero invece che, se essa cresce mutuando dialetticamente i temi espressivi delle altre “sorelle maggiori”, dal linguaggio cinematografico al codice narrativo della letteratura, nondimeno è la fotografia stessa ad offrire nuove occasioni al panorama delle arti figurative.

Pino Dal Gal aderisce all’impostazione realistica maturata dalla scuola italiana di fotografia, cogliendo e approfondendo i fenomeni più vari dell’indagine sociale e di costume. Dal Gal si scontra con brandelli di realtà, li fa propri e li restituisce in sequenze di immagini attraverso un calcolo contrappunto di tagli e cromatismi.

Pino Dal Gal si pone, rispetto alla realtà, in una condizione di attesa; attesa che il mondo si riveli e accada così, quasi magicamente, che il visibile si incroci con l’invisibile. Il tempo dell’attesa rende alla fine il suo prodotto: ciò che non era stato visto viene portato alla coscienza.

L’autore racconta la sua esperienza usando serie di immagini in una successione di snodi di forte evidenza e ogni singola immagine è parte del tutto in quanto contiene i cromosomi della narrazione tutta; dai primi soggetti forti e drammatici, quali: Chicken Story, Mensa aziendale, La Cava, allo studio sulle rocce antropomorfe di Capo testa, in cui Dal Gal conferisce voce, anima e corpo alle pietre solenni e silenziose, per approdare con questo ultimo lavoro, ai cromatismi silenziosi dedicati al Po, raccolte nel libro “EMOZIONI”.

In queste commosse immagini, lo stile si evolve verso l’eterea astrazione di una fotografia carica di “spleen” e di attese, quasi un diario dell’anima, sviluppato attraverso l’impalpabile simbologia della luce.

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Pino Dal Gal’s photographic research began its development in the mid-1950s when italian culture was still somewhat indifferent to this art form. However, photography continued to grow, by taking expressive ideas from films and literature. Neverthless, it was photography that gave new opportunities to the arts.

He follows the realistic approach, gained from the Italian school of photography capturing and closely examining the most varied forms of social and cultural behaviours.
In his work, he encounters flashes of reality, and returning them into the form of image sequences shown through a calculated counterpoint of cuts and color emphasis.

His personal approach to reality is a necessary condition, for the world to be seen and understand it in a magical way . He relates his experiences through a series of stories shown in sequence where every single photo contains the DNA of the entire story.

His 1st strong and dramatic subjects, such as those seen in Chicken Story, Mensa Aziendale (workers eating together) and La Cava (stone and sand quarry), are stories that he tells through his photographs.

In Capo Testa (Sardinia) he studied the anthropomorphic rock forms. His research revealed the voice, body and soul to these solemn and silent stone shapes. The search ends with the colorful images, depicts the Po River. These photos moves towards the aethereal abstractness of a picture; it is like a diary of the soul that develops through the impalpable symbology of light. This great river, a powerful methaphor for life, communicates warmth, music and poetry.

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Note Biografiche

Pino Dal Gal, vive e lavora a Verona, dove nasce nel 1936.

Giovanissimo trova nella macchina fotografica il mezzo espressivo più congeniale ed i suoi studi si orientano ad apprendere e perfezionare le tecniche di ripresa e laboratorio presso l’istituto G.Galilei di Milano. Dopo aver completato la sua preparazione, rientra a Verona dove si dedica alla foto di costume e reportage, lavorando nel contempo per i servizi editoriali della A.Mondadori Editore. Inizia così quella ricerca d’ambiente, per la quale avrà importanti riconoscimenti nazionali fin dal ‘58.

Nel ‘70 apre a Verona una agenzia di pubblicità, nella quale è tuttora impegnato. La passione per la fotografia rimane nel suo DNA e si esprime nella ” narrazione”attraverso cui descrive e racconta alcuni aspetti della societa’ contemporanea e della condizione umana, dalle cruenti storie di denuncia degli anni ‘70 fino alla ricerca analitica di forme antropomorfe di rocce e nudi negli anni ‘80.

Nel 1995 viene scelto dallo storico Helmut Gernsheim per rappresentare l’Italia nella “Selezione Internazionale di Fotografia di Hildesheim (D)”, e successivamente quale unico fotografo italiano per l’inaugurazione del nuovo spazio espositivo Guggenheim a Venezia.

Seguono ancora mostre personali sia in Italia che all’estero oltre a importanti concorsi internazionali.

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Biography

Pino Dal Gal lives and works in Verona, where he was born. At a very youg age he developed a great passion for photography and dedicated his studies to learning and perfecting the photographic and developing techniques.

His visionary technique for the customs led him to begin the research into enviroments that was to win him important national awards as early as 1958.

In 1976, he had a large personal exibition at the Castelvecchio Museum in Verona. He also received a very positive reaction of his work in Arles (1977).

His photographs are part of private and public collections both in Italy and abroad. In 1977 H.Gernsheim brought many of his photos and donated them to the Photographic Collection at University of Texas in Austin.

In 1997 he was choosen by Helmut Gernshein to represent Italy at the International selection in Hidelberg (D), and then, as the only Italian photographer to inaugurate the new Guggenheim exibition area in Venice (Magazzini del Sale).

His ultimate work, can be seen in the landscape studies, wich were made along the Po River and presented in the book “Emozioni”.

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Mostre / Exhibitions

  • Quindici anni - Il diaframma Canon, Milano, palazzo Dugnani 1967;
  • Galleria il Diaframma, Milano 1972;
  • GallerieVinci 1840, Parigi 1977;
  • Museo di Castelvecchio,Verona 1977;
  • Galleria il Diaframma, Milano 1978;
  • Canon Gallery, Amsterdam 1978;
  • Taller Fotografico, Barcellona 1978;
  • La Gregoriana 42, Roma 1978;
  • Mostra internazionale di fotografia, sezione italia di L.Colombo,Arles 1978;
  • Galleria Studio la Città, Verona 1979;
  • Galleria Nuova Fotografia, Treviso 1980;
  • Museo di Castelvecchio-Autogestione fantastica di una città di provincia, Verona 1980;
  • Azienda di Soggiorno della Val di Sole, Trento 1981;
  • Mostra del comune città di Villafranca, 1983;
  • L’Occhio fotografico, Galleria d’arte moderna e contemporanea “A.Forti”, Verona 1983
  • Galleria d’arte Moderna e contemporanea-Accademia Carrara, Bergamo 1993;
  • Aspects of Contemporary Artistic Photography-Gernsheim Collection, Hildesheim (D)1995;
  • Selezione internazionale di fotografia, fondazione Guggenheim, Venezia 1996;
  • Verona anni ‘60-Arte: una questione aperta, Verona 1998;
  • Centro Internazionale di Fotografia-Scavi Scaligeri Verona 2000;
  • Keith de Lellis Gallery-USA -New York 2000;
  • 1°Biennale Annali Postumia di Fotografia -Museo d’Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti (Mantova) febbraio-marzo 2001
  • Stoke Museum and Art Gallery, Bath UK - July/August 2003

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Collezioni Pubbliche / Public Collections

  • University of Texas - Austin ”The college of fine Arts”, fondazione H.Gernsheim.
  • Museo d’arte moderna e contemporanea di Modena
  • Centro Internazionale di Fotografia Scavi Scaligeri-Verona
  • Museo d’arte Moderna - Gazoldo degli Ippoliti (Mantova)
  • Museum of fine arts - Huston,Texas
  • Reiss Engelhorn Museen-Manheim (Germany)

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Pubblicazioni / Publications

  • 1977, Cartella “Alberi” con introduzione di Piero Racanicchi;
  • 1977, Catalogo monografico Mostra Personale Museo di Castelvecchio,Verona, introduzione prof.L.Magagnato, testo critico Piero Racanicchi;
  • 1978, “La dove parla il silenzio” Edizioni Trevisan, introduzione di Italo Zannier; ”I gioielli di Piera Legnaghi” calendario; ”Rocce e nudi” calendario
  • 1999, “EMOZIONI-immagini luci e silenzi sul Po” Carlo Fantoni Edit. introduzione A.Bevilacqua,testo critico Italo Zannier; testo storico Lanfranco Colombo,
  • 1999, Catalogo monografico Mostra Personale Scavi Scaligeri, Verona genn.2000; testo critico di Piero Gualdoni, introduzione di Giorgio Cortenova;
  • 2000, Chicken Story, Appunti sulla fotografia di Piero Racanicchi, per De Lellis Gallery, NYC.

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Bibliografia / Bibliography

  • Giuseppe Turroni
    • “Due giovani fotografi” in Photo Magazine, Milano fascicolo n.9, 1958;
  • Piero Racanicchi
    • ” Le vostre fotografie viste da Piero Racanicchi” in Popular photography Italiana, Milano, marzo-aprile 1963;
  • Antonio Arcari
    • “Profilo di Dal Gal” in Photo Magazine, Milano, aprile 1963;
    • “Laudata sii sora neve...”Progresso fotografico, febbr.1964
  • Bruno Palazzi
    • “Sei immagini, una personalità” in Progresso Fotografico, Milano maggio 1966;
    • “Un obiettivo tra il reportage e la moda” in Progresso Fotografico, Milano, agosto 1966;
  • Toni Bernardini
    • “il grano della mia terra”, La Rocca, marzo 1966;
    • “I maestri della fotografia italiana” Progresso fotografico, Milano 1967;
  • Lietta Tornabuoni
    • “I fantasmi dell’opera” in Rivista Pirelli, Milano, genn/febbr.1968;
  • Pierpaolo Preti e Italo Zannier
    • “Artisti d’oggi in fotografia: Miguel Berrocal”, Photography italiana, dic.1971;
  • Angelo Schwarz
    • “Fotografia Italiana” Milano, novembre 1977;
  • Piero Racanicchi
    • “La fotografia? una parente povera”, il Mese, febbraio 1977;
  • Josef Gross
    • “ Portfolio: Pino Dal Gal”, British Journal of Photography, 12 maggio 1978;
  • Nucci Rao
    • “La fotografia comincia dove la parola finisce”, Il nuovo Veronese, 1978
  • Paola Mattioli
    • “Fotografia”, Repubblica, 27 genn.78;
  • Antonio Righetti
    • “Pino Dal Gal” Il corriere di Verona, dic.1978;
    • “Rocce Nude” Playmen presenta i grandi fotografi,Playmen febbr.1979;
  • Laura Fattal
    • “Images” The Daily Texan , 2 aprile 1979;
  • Armando Giusti
    • “Pino Dal Gal”, Qui Verona n°2, 15 genn.1979;
    • “Pino Dal Gal, Nudi d’autore”, Playmen giugno 1981;
  • Adriana.della Bella
    • “Fa clic, ma con l’anima” Il nuovo Veronese, 2 luglio1983;
  • Alessandro Mozzambani
    • “ l’occhio fotografico” catalogo mostra,1983
  • Lanfranco Colombo
    • “ Fotografi Italiani”,diario immagginario di L.Colombo, Edizioni Bolis, maggio 1993;
  • Luigi Meneghelli
    • “Verona anni ‘60” catalogo mostra, agosto 1998;
  • A.Bevilacqua,
    • Presentazione libro "Emozioni", Carlo Fantoni Editore, ottobre 1999.
  • I.Zannier,
    • Lontananze del Po, libro "Emozioni" 1999.
  • L.Colombo,
    • Visione nostalgica e traditrice", libro "Emozioni"1999.
  • G.Cortenova
    • Gli enigmi dell'attesa, catalogo Mostra Antologica Scavi Scaligeri, Ediz.Leonardo Arte, gennaio 2000.
  • L.Colombo,
    • Storie per un itinerario di scoperta, catalogo Mostra Antologica Scavi Scaligeri, Ediz.Leonardo Arte, gennaio 2000.
    • Pino Dal Gal un “profeta in patria”, Mondo Padano, marzo 2000.
  • F.Gualdoni
    • introduzione critica, catalogo Mostra Antologica Scavi Scaligeri, Ediz.Leonardo Arte, gennaio 2000.
  • R.Ballarin
    • Dal Gal e la luce esplosiva del suo obiettivo alla scoperta della natura e del vivere quotidiano dell’uomo, Il Gazzettino, 28-marzo 2000.
  • E.Ferriani
    • Dal Gal, emozioni in foto, l’Arena, 6-marzo 2000.
  • G.Cavarzere
    • Le magie di Pino Dal Gal, La Cronaca, 14-marzo 2000.
  • P.Racanicchi
    • Remarks on the photograph - introduzione catalogo Chickent Story-Torino 2000
  • R.Margonari
    • Arte da Camera-La Cronaca di Mantova 2-febbr.2001

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